Incontro su La figura e l’opera di Leonardo Ricci – Atti del convegno del 12 novembre 2019 a Pistoia – dialogano con i curatori Ezio Godoli e Alberto Breschi
La figura e l’opera di Leonardo Ricci nel centenario della sua nascita, Atti della giornata di studio (Pistoia, Palazzo Vivarelli Colonna e Palazzo Comunale, 12 novembre 2019)
a cura di Paolo Caggiano e Corinna Vasić Vatovec
Quaderni del Cedacot/4, Edizioni ETS, Pisa 2020.
Romano di nascita e fiorentino di adozione, Leonardo Ricci (1918-1994) viene annoverato tra gli esponenti più autorevoli, di respiro internazionale, dell’architettura organica del secondo Novecento. Sul piano dei contenuti e del metodo progettuale, Ricci opera una singolare sintesi tra l’organicismo di Frank Lloyd Wright e di altri architetti, che postula l’umanizzazione della disciplina, a partire dal riavvicinamento tra l’uomo e la natura attuata mediante una nuova concezione – dinamica, aperta, interattiva – dello spazio, che diventa l’ente primario della progettazione. Sintesi che beneficia anche della grande lezione morale, d’impronta neoumanistica, del maestro prediletto Giovanni Michelucci e del neoumanesimo esistenzialista di Albert Camus, conosciuto dal giovane Ricci, assieme a Jean Paul Sarte, durante il soggiorno parigino del 1948-50. Per ricordarlo nel Centenario della sua nascita sono state promosse numerose iniziative (mostre, convegni, dibattiti, a Firenze, Parma, Roma, Milano) che si sono protratte negli anni a seguire. Iniziative che testimoniano il rinnovato interesse nei confronti di un personaggio che dopo la rilevante, precoce fortuna critica degli anni Cinquanta-Sessanta, nell’ultimo ventennio della carriera – quando vive e lavora a Venezia – risulta piuttosto trascurato dagli studiosi italiani, con la sola eccezione dell’amico e grande estimatore Bruno Zevi.
In questi ultimi anni il CEDACOT (Centro di Documentazione sull’Architettura Contemporanea in Toscana) fondato e presieduto dal prof. arch. Ezio Godoli, si è distinto nella valorizzazione della figura e dell’opera di Ricci nell’ambito di due convegni (Atti pubblicati nei Quaderni del Cedacot, nn. 1, 2020 e n. 6, 2022) e di una giornata di studio a carattere monografico (cfr. i presenti Atti, Quaderno del Cedacot, n.4, 2020), a cui hanno partecipato storici dell’architettura, dell’arte e architetti, tra i quali collaboratori, ex allievi e colleghi di Ricci presso la Facoltà (oggi Dipartimento) di architettura di Firenze. Docente carismatico, con largo seguito di studenti, il Nostro ha rinnovato profondamente l’insegnamento sia all’interno della Facoltà fiorentina, dove figura titolare di molti corsi (Composizione architettonica, Urbanistica, Disegno industriale, Visual Design) sia presso numerose e prestigiose sedi universitarie statunitensi (il M.I.T. di Harvard, la Pennsylvania State Univ., la Florida Univ. ed altre ancora) che, a partire dal 1952, lo hanno invitato periodicamente a tenere cicli di lezioni e conferenze.
L’ impegno professionale, contrassegnato da un corpus grafico molto importante, sebbene più consistente delle realizzazioni, la didattica universitaria, gli scritti (in primis il libro manifesto-testamento Leonardo Ricci, Anonimo del XX secolo, New York 1962; Milano 1965) rappresentano gli aspetti più conosciuti di una personalità ben più complessa e versatile, calata con la medesima passione in altri ambiti della creatività: nella pittura – con un contributo rilevante ma in buona parte ancora da approfondire – e, sia pure occasionalmente, nel design di ceramiche e di tessuti, nella regia e nella coreografia teatrale.
Corinna Vasić Vatovec già docente di Storia dell’architettura moderna e contemporanea presso il Dipartimento di Architettura dell’Università di Firenze, è attualmente membro del Cedacot. E’ studiosa dagli anni ’90 dell’opera di Leonardo Ricci, al quale ha dedicato diverse pubblicazioni, in primis la monografia: “Leonardo Ricci architetto esistenzialista” Edifir, Firenze 2005.
Paolo Caggiano architetto, svolge la libera professione dedicandosi prevalentemente alla progettazione architettonica, al design d’interni, alle indagini diagnostiche dell’edilizia civile ed al restauro di edifici storici su cui ha scritto saggi. È stato autore di una rubrica periodica di itinerari di opere architettoniche del Novecento e si occupa di progetti di catalogazione informatizzata di architetture. È membro del Consiglio direttivo del Centro internazionale per la conservazione del patrimonio architettonico, organizzazione non governativa privata che opera nell’ambito della salvaguardia e valorizzazione del patrimonio architettonico, per la quale organizza seminari e corsi di perfezionamento. È inoltre impegnato sulle tematiche della professione ricoprendo ruoli istituzionali tra cui la presidenza dell’Ordine degli architetti pianificatori, paesaggisti e conservatori della Provincia di Pistoia e quello di delegato provinciale di Inarcassa, Cassa di previdenza ed assistenza degli architetti e Ingegneri. Sono al suo attivo numerose pubblicazioni su testi e riviste specializzate e interventi a convegni. Ha curato da ultimo il volume “Architettura e nomadismo” Edifir, Firenze 2023.
Ezio Godoli già professore ordinario di storia dell’architettura presso l’Università di Firenze. I suoi interessi di ricerca hanno privilegiato la storia dell’architettura dell’età contemporanea, in particolare l’architettura italiana del periodo napoleonico, l’architettura ferroviaria del XIX e del XX secolo, l’architettura Art Nouveau (a Parigi, a Vienna e a Istanbul), l’Orientalismo, l’opera degli architetti italiani nel Medio Oriente e nell’Africa settentrionale, l’architettura dei cinema, le avanguardie storiche (Futurismo e De Stijl). Parte della sua attività scientifica ha riguardato il problema del restauro dell’architettura contemporanea: ha fatto parte del gruppo di esperti dell’Unesco (1986-1994) incaricato dello studio del problema del restauro e della conservazione dell’architettura Art Nouveau e del comitato di esperti del Consiglio di Europa (1988-1990) per la conservazione del patrimonio architettonico del XX secolo. Dal 2002 al 2015 è stato responsabile scientifico di un gruppo di ricercatori del Dipartimento di storia dell’architettura e della città dell’Università di Firenze, partner di diversi progetti di ricerca europei sull’attività degli architetti Europei nel Nord Africa e in altri continenti. Dal 2007 al 2018 ha contribuito all’organizzazione di cinque convegni internazionali sul tema della presenza degli architetti italiani nei paesi del Mediterraneo: Alessandria d’Egitto 2007, Tunisi 2009, Tirana 2011, Istanbul 2013, Il Cairo – Alessandria d’Egitto 2015, Tunisi 2018. Nel biennio 2008-09 ha organizzato tre mostre itineranti promosse dal Ministero degli Affari Esteri sull’attività degli architetti italiani in Siria e Libano, in Egitto e in Marocco. È stato condirettore delle collane Guide all’architettura moderna e Gli architetti delle edizioni Laterza. Attualmente è presidente del CeDACoT (Centro di documentazione sull’architettura contemporanea in Toscana).
Alberto Breschi ha studiato Architettura presso l’Università di Firenze dove si è laureato nel 1969 con relatori Leonardo Ricci e Leonardo Savioli. Già Professore Ordinario per il settore scientifico disciplinare ICAR14 – Composizione architettonica e urbana – presso la Facoltà di Architettura di Firenze, vive e lavora a Firenze. Sono al suo attivo numerose pubblicazioni su testi e riviste specializzate e interventi a convegni. Ha creato uno studio di architettura avvalendosi dell’apporto di molti e valenti collaboratori, nel lungo periodo dal 1970 ad oggi, che si occupa dei molteplici aspetti della progettazione architettonica e urbana, dall’ideazione e definizione del progetto in tutte le sue fasi, fino alla sua alla realizzazione. All’attività professionale si affianca un’attività di ricerca che coinvolge enti pubblici (Comuni, Regioni, altri enti locali) e varie Università Italiane con cui sono stati effettuati molteplici studi interdisciplinari su diversi temi proposti dalle stesse Amministrazioni. Sono al suo attivo numerose pubblicazioni su testi e riviste specializzate e interventi a convegni.
Ingresso libero fino a esaurimento posti disponibili