Presentazione del libro “La mia piccola patria. Storia corale di un Paese che esiste” di Marco Damilano.
Roma 7 febbraio 2024 – Presentazione del libro “La mia piccola patria. Storia corale di un Paese che esiste” di Marco Damilano.
Il racconto di ottant’anni di storia d’Italia, dal 1943 a oggi, dalla Resistenza alle nuove sfide. Gli eventi, i luoghi, i miti, i leader, gli inizi e gli adii che hanno costruito per la prima volta un’identità comune senza eserciti stranieri o dittature. Il Paese che esiste, ritratto nei passaggi cruciali della Repubblica, le conquiste collettive, le cadute, i passaggi oscuri, le tragedie, le rinascite. Il Paese dalle tante appartenenze e dei molti popoli che si sono incrociati, si sono scontrati, avranno la possibilità di ritrovarsi solo partendo dal riconoscimento e dall’apertura.
“La patria non è una fortezza da difendere, un castello da rendere inespugnabile, ma è un filo d’erba che trema, un seme che può essere raccolto altrove. Solo accettando la condizione degli ex-patriati, solo se la patria, come l’abbiamo conosciuta, diventa una “Ex-Patria”, potremo ritrovare il senso della nostra appartenenza. Solo perdendoci potremo ritrovarci, solo uscendo da noi stessi potremo ritornare a casa, per poi uscire ancora. Per compiere un altro passo di quel cammino cominciato ottant’anni fa, in una mattina di primavera”.
Il libro di Marco Damilano cattura il lettore fin dalla prima pagina, perché la ricostruzione che fa Damilano, attenta e rigorosamente legata ai fatti, è storia, memoria intima, animata da una profonda passione per i valori fondativi della vicenda nazionale degli ultimi otto decenni. La lettura è un percorso di riflessioni e di emozioni per coloro che hanno vissuto le vicende raccontate e per i più giovani che hanno memoria diretta solo degli anni più recenti perché agli uni e agli altri il libro trasmette il senso e la cura per i valori della democrazia.
Marco Damilano è nato a Roma nel 1968. Giornalista, è stato direttore del settimanale “L’Espresso” dal 2017 al 2022. Tra i suoi libri: Eutanasia di un potere. Storia politica d’Italia da Tangentopoli alla Seconda Repubblica (Laterza, 2012); Chi ha sbagliato più forte. Le vittorie, le cadute, i duelli dall’Ulivo al Pd (Laterza, 2013); La Repubblica del selfie. Dalla meglio gioventù a Matteo Renzi (Rizzoli, 2015); Un atomo di verità. Il caso Moro e la fine della politica in Italia (Feltrinelli, 2018); Il Presidente (La Nave di Teseo, 2021). E’ autore dei podcast Romanzo Quirinale (2021) e Ex voto (2022) per Chora media. Editorialista di “Domani”. Conduce Il cavallo e la torre, il programma di approfondimento quotidiano di Rai Tre.
Fabrizio Gifuni è uno degli attori più affermati del panorama italiano, teatrale e
cinematografico.
Terminati nel 1992 gli studi all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico e
il lavoro formativo con Orazio Costa, debutta in teatro nel ’93, nel ruolo di Oreste,
nell’Elettra di Euripide con la regia di Massimo Castri che lo dirigerà successivamente
nella Trilogia della villeggiatura di Goldoni . Negli anni a seguire avvia una feconda
collaborazione con la compagnia greca diretta da Theodoros Terzopoulos. Dagli anni
2000 è ideatore e interprete di numerosi spettacoli. Insieme a Giuseppe Bertolucci
lavora al pluripremiato progetto “Gadda e Pasolini, antibiografia di una nazione”, con gli
spettacoli “ ‘Na specie de cadavere lunghissimo” (Premio Istrio 2006) e “L’Ingegner
Gadda va alla guerra o della tragica istoria di Amleto Pirobutirro” (Premio Ubu 2010,
come miglior spettacolo e miglior attore dell’anno). Nel tempo concentra la sua
attenzione su un’idea di ‘rapporto vivo’ con la lingua, con particolare attenzione alla
grande letteratura italiana e straniera: Gadda, Pasolini, Testori, Pavese, Caproni, ma
anche Dante, Manzoni, Camus, Cortazar e Bolano sono stati negli anni alcuni dei suoi
banchi di prova. E’ stato protagonista al Piccolo di Milano, della “Lehman Trilogy” –
ultimo spettacolo di Luca Ronconi – e di “Freud ovvero l’interpretazione dei sogni”, per
la regia di Federico Tiezzi.
“Con il vostro irridente silenzio – studio sulle lettere dalla prigionia e sul memoriale di Aldo
Moro” (il cui testo è stato pubblicato dalla casa editrice Feltrinelli) e “Il male dei ricci –
Ragazzi di vita e altre visioni” sono i suoi ultimi lavori personali per il teatro.
Dal 2017 è ideatore e curatore in Puglia, insieme a Natalia Di Iorio, di Primavera al
Garibaldi, stagione teatrale e musicale del Teatro Garibaldi e dell’Anfiteatro Augusteo
di Lucera.
Dal 2018 dirige per Franco Angeli la collana editoriale Drama dedicata alle arti e alle
tecniche performative.
Al cinema e in televisione ha preso parte più di quaranta film, collaborando, fra
gli altri, con Gianni Amelio, Marco Tullio Giordana, Giuseppe Bertolucci, Gianluca
Tavarelli, Liliana Cavani, Ridley Scott, Edoardo Winspeare, Marco Turco, Francesco
Bruni, Paolo Virzì, Marco Bellocchio, Daniele Vicari, Stefano Mordini, Ludovico Di
Martino, Sidney Sibilia. Rivelazione europea nel 2002 al Festival di Berlino, nello stesso
anno ottiene il Globo d’oro della stampa estera e il Premio De Sica. Nastro d’argento nel
2003 per La meglio gioventù, Premio Fellini per l’eccellenza artistica nel 2010, riceve il
Premio Gianmaria Volontè nel 2012.
Per la sua interpretazione ne “Il Capitale umano” ottiene nel 2014 David di Donatello
come migliore attore non protagonista, Nastro d’argento e Premio Vittorio Gassman.
Nel 2023 per la sua interpretazione di Aldo Moro in “Esterno notte” di Marco
Bellocchio ha ricevuto tutti i principali riconoscimenti della stagione: il David di
Donatello e il Nastro d’argento – Grandi serie come miglior attore protagonista, il Premio
speciale Elio Petri, il Premio Vittorio Gassman al Bari Film Festival, il Premio Flaiano e la
Pellicola d’oro.