Incontro con la restauratrice Daniela Dini in dialogo con Ornella Crotti dal titolo “La svolta epocale nel restauro del 900 fiorentino”
Incontro con la restauratrice Daniela Dini in dialogo con Ornella Crotti dal titolo “La svolta epocale nel restauro del 900 fiorentino”.
Nell’ambito delle pitture murali, il passaggio dal restauro empirico, esistente fino a tutto l’ ottocento, a quello scientifico del novecento fu la messa a punto di un metodo a salvataggio degli affreschi colpiti dall’alluvione del ’66 a Firenze. Una svolta epocale, come Antonio Paolucci l’ ha definita in un suo scritto.
Daniela Dini, restauratrice. La sua attività specifica dil restauro è principalmente rivolta al settore degli affreschi e degli elementi architettonici decorativi e vanta una tradizione attiva da ben tre generazioni. Nata come “bottega artigiana fiorentina”, fu fondata dal nonno Giuseppe Dini ai primi anni del ‘900. Proseguita con il figlio Dino, l’attività — già dagli anni ’50 ma ancor più nel ’60 — assunse connotazioni a forte contenuto scientifico: primo fra pochi, Dino Dini razionalizzò metodologie di restauro che tutt’oggi vengono impiegate diffusamente. La nuova maniera fu introdotta dopo anni di attente ricerche all’applicazione scientifica nel restauro, soprattutto in collaborazione con esperti nelle varie discipline della chimica (Prof. Enzo Ferroni), microbiologia ( prof. Guglielmo Gargani) e fisica, cambiando quindi consuetudini da sempre adottate. Questi metodi sono tutti conosciuti ed impiegati con successo negli interventi di restauro che Daniela Dini ha effettuato dapprima con il padre, con cui ha collaborato per 9 anni (1980-1989), e successivamente come Ditta individuale dal 1989 fino ad oggi. Fra i tanti restauri effettuati citiamo alcuni fra i più importanti: affreschi di Mariotto di Nardo di Cione nella ex Sacrestia dell’ Officina Profumo S.M. Novella; gli affreschi di Salvator Rosa e di Pietro da Cortona nella Grotta della Muletta a Palazzo Pitti, gli affreschi staccati “I due Condottieri” di Andrea del Castagno e di Paolo Uccello in Santa Maria del Fiore, gli affreschi staccati del Pontormo alla Certosa del Galluzzo, infine gli affreschi di Bernardino Poccetti nel Refettorio del Convento di S.Spirito e dell’Oratorio di San Sebastiano nella Basilica di S.Maria Novella.
Ornella Crotti ha conseguito il Dottorato di ricerca in “Filosofia etica e politica” presso l’Università degli Studi di Verona dove ha svolto l’attività di docente di Filosofia. Collabora nell’ambito del “Dipartimento di Scienze umane” dell’Università di Verona con il Centro di ricerca “Asklepios. Filosofia, cura, trasformazione” ed è docente per il “Centro Studi interculturali” nel Master “Comunicazione interculturale e gestione dei conflitti”. Studiosa del pensiero di Hannah Arendt e di Agnes Heller ha al suo attivo diverse pubblicazioni. Tra queste:“La bellezza del bene. Il debito di Hannah Arendt nei confronti di Immanuel Kant” del 2010 (Edizioni Accademiche italiane) e per la casa editrice Mimesis il libro “Agnes Heller. Un’etica in cammino” del 2020.
Ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili
Informazioni su www.ideerranti.it; tel. 3533521922