Sulla Frontiera dei diritti degli ultimi. Presentazione del libro “Contro tutti i muri. La vita e il pensiero di Franca Ongaro Basaglia” di Annacarla Valeriano. Dialogano con l’autrice Alberta Basaglia psicologa, Susanna Cressati giornalista, Paolo Serra psichiatra.
Sulla frontiera dei diritti degli ultimi.
Presentazione del libro “Contro tutti i muri. La vita e il pensiero di Franca Ongaro Basaglia” di Annacarla Valeriano.
«Sul legame della libertà, come atto di volontà politica tra due persone che scelgono di incontrarsi per misurarsi nelle reciproche contraddizioni e dar vita a qualcosa di nuovo, Franco e Franca Basaglia hanno costruito le radici di una rivoluzione culturale tra le più importanti del Novecento».
Franca Ongaro è stata una intellettuale di straordinario impegno civile: il suo nome è da sempre legato a quello del marito Franco Basaglia, con il quale si è resa protagonista della «rivoluzione culturale» che ha portato alla chiusura dei manicomi. Eppure, il suo ruolo non si è esaurito nell’impresa comune accanto al compagno di una vita: durante gli anni della sua attività parlamentare, come senatrice nel gruppo di Sinistra indipendente, fu capace di tradurre le esperienze e le riflessioni del movimento basagliano in attività legislativa. Puntare una luce su Franca Ongaro, attingendo alle carte del suo archivio, vuol dire riscoprire la storia di una donna che ha scritto molto ma che ha voluto si parlasse poco di sé: apparentemente discosta, rispetto alla personalità straripante di Basaglia, nel tempo un cono d’ombra ha finito per avvolgerla e sovente il suo spessore di studiosa è stato schiacciato su ruoli margina li – co me quello di dattilografa o di segretaria di Basaglia –, non valorizzando la ricchezza del suo impegno civile che la portò a fare ricerca in modo nuovo rispetto alla cultura scientifica dominante e a promuovere prese di coscienza e lotte di liberazione che oltrepassarono i confini manicomiali. Ne sono un esempio le battaglie a favore delle donne e dei diritti delle persone meno garantite, a conferma che la deistituzionalizzazione non poteva fermarsi semplicemente alle soglie del manicomio, ma doveva rappresentare un processo continuo contro tutti i muri di parole, contro i pensieri, i pregiudizi, le culture che potevano limitare la dignità degli uomini e delle donne.
Franca Ongaro utilizzò il suo spirito critico come forma di liberazione, come uno strumento di analisi per mettere a fuoco la trama di contraddizioni di cui era intessuta la realtà e da cui era necessario prendere le mosse per comprendere le diverse espressioni della condizione umana, non ultima la follia, ma anche per cogliere la complessità delle relazioni tra uomo e donna, in una visione complessiva che conciliasse salute e malattia, forza e debolezza, maschile e femminile. Su queste «compresenze» avrebbe impostato il cuore del suo lavoro e delle sue azioni, consapevole che la manipolazione dei corpi e delle menti si attuava in primo luogo attraverso le semplificazioni operate dal senso comune. Le sue carte d’archivio, magistralmente esplorate e raccontate da Annacarla Valeriano, consentono di riannodare le riflessioni svolte nel corso di una vita, per avere ancora oggi delle visioni che ne testimoniano l’attualità del pensiero.
Annacarla Valeriano ha studiato Storia contemporanea all’Università di Teramo. Ha lavorato presso l’Archivio della memoria abruzzese della Fondazione Università di Teramo. Con Donzelli ha pubblicato “Ammalò di testa. Storie dal manicomio di Teramo” (2014), con cui ha vinto il premio internazionale di saggistica Città delle Rose, miglior autore abruzzese (2014), il premio Franco Enriquez (2014) e il premio Francesco Alziator (2014), e “Malacarne. Donne e manicomio nell’Italia fascista (2017)”, vincitore del premio nazionale di cultura «Benedetto Croce» (2018), sezione saggistica.
Alberta Basaglia, figlia di Franca Ongaro e di Franco Basaglia, psicologa da anni lavora sulle tematiche legate al contrasto della violenza di genere e di tutte le discriminazioni; proponendone anche una lettura per l’infanzia. In particolare, per il Comune di Venezia, ha dato vita al Centro donna/Centro antiviolenza e ha promosso gli interventi della stessa amministrazione in ambito di politiche giovanili e pace. È vicepresidente della Fondazione Franca e Franco Basaglia. Per Feltrinelli nel 2014 ha pubblicato “Le nuvole di Picasso”, mentre nel 2018 con Giulietta Raccanelli per Baldini+Castoldi “ I rintocchi della marangona”.
Susanna Cressati, friulana di origine e fiorentina di adozione, è giornalista professionista. Ha lavorato per 25 anni nella redazione toscana de L’Unità, come cronista delle vicende amministrative e politiche cittadine, e in seguito come inviata. Alla chiusura del giornale ha intrapreso nuovi percorsi professionali, tra cui quello dell’insegnamento nelle scuole superiori e all’Università di Firenze, fino ad approdare all’ufficio stampa della giunta regionale, che ha diretto fino al 2014. E’ stata direttore dell’Agenzia Toscana Notizie. Partecipa, come membro del Comitato dei garanti, alle attività della Fondazione dell’Ospedale Pediatrico Meyer di Firenze.
Paolo Serra psichiatra, ha iniziato il suo lavoro presso l’ospedale pscichiatrico di Gorizia, dove “tutto comiciò”. Ex primario di servizi di salute mentale ad Arezzo e Firenze. Consulente per la Caritas nazionale del progetto di salute mentale nei Balcani.
Ai partecipanti con meno di 25 anni verrà data in omaggio una copia del libro.
Ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili.
Per informazioni telefonare al numero 055 2616512 oppure scrivere all’indirizzo bibliotecadelleoblate@comune.fi.it